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Oltre ad essere la città di Romeo e Giulietta, Verona è anche la città dell’Arena e della lirica. William Shakespeare ambientò qui la sua più celebre opera romantica e a Verona ancora oggi si possono visitare la casa e la tomba di Giulietta. La protagonista dell’estate, però, resta l’Arena, con una stagione lirica frequentata ogni anno da migliaia di visitatori da tutto il mondo.
L’Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico della città, simbolo dell’architettura ludica romana e oggi divenuto l’icona di questo capoluogo veneto.
Con una pianta esterna di 138 metri e l’ovale interno di 73 sormontato da 45 gradini alti 45 centimetri l’Arena, dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua, è il terzo anfiteatro romano più imponente.
Il popolo romano lo edificò nella prima metà del primo secolo dopo Cristo, al termine dell’Impero di Augusto, come scenografia agli spettacoli dei combattimenti fra gladiatori e tra animali esotici.
A Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti dal 474 e re d’Italia dal 493 al 526, secondo dei re barbari di Roma, si devono un primo restauro e l’organizzazione di alcuni spettacoli.
Negli anni successivi l’Arena subì gravi danni dovuti a disastri naturali, tra cui l’inondazione del 589 e i terremoti del 1200, nel corso dei quali crollò la maggior parte della cinta esterna.
La cavea dell’Arena si trasformò persino in cava di marmo e venne usata impropriamente per la realizzazione di nuovi edifici cittadini.
In epoca comunale l’Arena divenne lo scenario di molti processi: per risolvere dispute controverse, gli imputati si avvalevano di lottatori che combattevano davanti al pubblico cittadino per decidere con la forza l’esito giudiziario.
Nel Trecento furono arsi sul rogo all’interno dell’Arena quasi 200 eretici sotto Alberto I della Scala, che introdusse anche alcune regole sull’utilizzo del sito. Si stabilì, infatti, che le prostitute potevano abitare esclusivamente nell’Arena, ne venne ordinata la chiusura e furono istituite multe per chi vi fosse entrato.
Il Rinascimento spinse a rifrequentare l’Arena, di cui fiorirono analisi critiche e storiche, anche ad opera di Palladio.
Nei secoli successivi vennero ripristinati gli spettacoli diurni all’interno dell’anfiteatro, che nel XVIII secolo divenne estremamente popolare.
Nel 1805 Verona era governata dal dominio francese e Napoleone Bonaparte stanziò dei fondi per il restauro del monumento.
Nell’Ottocento divennero popolari le gare a cavallo e gli spettacoli con aerostato, la ginnastica acrobatica, la commedia e la tombola, mentre gli spettacoli più di successo del Novecento furono quelli circensi.
L’Aida del 1913 aprì ufficialmente la stagione lirica e l’Arena divenne il più grande teatro lirico all’aperto del mondo.
Nel passato più recente, per la realizzazione di film storici, nell’anfiteatro tornarono gladiatori, belve e persecuzioni di cristiani e l’Arena ospita oggi una fervente attività culturale.