La Pieve di San Pietro a Gropina rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura romanica in territorio toscano, situata a circa 2 km dal Borgo medievale di Loro Ciufenna (Arezzo) per raggiungerla è necessario percorrere la Via dei Sette Ponti in direzione di San Giustino e prendere una deviazione a destra, che dopo ottocento metri vi condurrà al piccolo Borgo di Gropina. Questa pieve, edificata intorno all’Anno 1000, incorpora un’antica chiesa paleocristiana del V-VI secolo e una più recente struttura longobarda dell’VIII-IX secolo; di epoca longobarda è anche il bellissimo pulpito, che le maestranze romaniche scelsero evidentemente di riutilizzare, sostenuto nella parte anteriore da due colonnine annodate che rappresentano la Trinità e impreziosito da bassorilievi, che riproducono una serie di figure davvero bizzarre: soggetti antropomorfi e zoomorfi, rami di quercia, apostoli, serpenti e sirene bifide… Non solo la decorazione del pulpito, ma tutto il programma iconografico dei capitelli e di un ambone in particolar modo, è da considerarsi una vera e propria “enciclopedia sacra” di evidente intento didascalico. Per questa ragione, vi riportiamo qui sotto alcune notizie più precise sulla simbologia oscura che caratterizza questo splendido edificio sacro.
Il nome “Gropina” deriverebbe dalla parola etrusca “Krupina” che significa “paese”, “popolo”. Al tempo degli Etruschi, al posto della pieve sorgeva un tempio pagano dedicato alla dea Diana. Sulla facciata della chiesa si nota un serafino con sei ali e sopra il rosone spicca invece una testa di donna mai identificata con certezza, anche se alcuni studiosi sostengono che potrebbe trattarsi di Matilde di Canossa. L’abside della pieve è rivolta ad oriente, all’interno sono presenti dodici colonne di pietra (metafora dei dodici apostoli) con splendidi capitelli scolpiti; distribuiti su due serie di arcate, si trovano invece altri capitelli di difficile interpretazione… Cerchiamo dunque di procedere con ordine: oltrepassata la porta principale, subito sulla destra troverete un primo pilastro con una scrofa che allatta quattro piccoli maiali (le stagioni); sull’altro lato del capitello si nota invece una lupa con la bocca aperta (simbolo del Male sempre in agguato) e un lupo che divora una pecorella. Sulla prima colonna si possono osservare alcuni cavalieri che lottano contro due demoni: poiché la chiesa avrebbe ospitato anche i Templari, questo capitello in particolare potrebbe parlarci della loro eterna lotta contro le Tenebre; seguono quattro uomini nudi (simbolo della purezza dei Templari) e un altro cavaliere senza scudo, probabilmente l’Imperatore Teodorico. Sulla seconda colonna sono raffigurate delle lotte tra leoni e tigri, sulla terza si notano dei grappoli d’uva, sulla quarta e sulla sesta si vedono invece quattro aquile, che con le ali spalancate stringono una preda tra gli artigli: l’aquila, simbolo di conoscenza ed illuminazione è anche la metafora dello spirito, che porta con sé quello che è rimasto di corporale e di materiale. La quinta colonna infine è totalmente spoglia (…).
Passiamo ora al lato sinistro: sul primo pilastro si osserva una chimera, con la testa e il corpo di leone, sulla schiena porta una testa di drago e la coda ricorda quella di un serpente… Il leone e il drago sono una metafora della forza, il serpente invece rappresenta l’astuzia. Sulla prima colonna spiccano delle foglie di acanto, sulla terza sono rappresentate alcune scene bibliche, sulla quarta un uomo anziano e tre donne raffigurano il castigo della lussuria… La quinta colonna, come la quinta di destra è di nuovo priva di immagini, sulla sesta ritroviamo alcune foglie di acanto, sulla seconda invece… La seconda è davvero molto, molto particolare. Si possono osservare alcune foglie di acanto, intervallate da maschere demoniache intrecciate con alcuni elementi vegetali… Quest’immagine introduce un’interessante studio condotto da Fabrizia Landi, che ipotizzerebbe la presenza del Green Man nella Pieve di Gropina.
Il Green Man è un antico culto pagano, di origine anglosassone, legato alla primavera e diffuso in tutto il mondo… La simbologia delle teste ricoperte dalla vegetazione, sarebbe la metafora del Male, sempre pronto ad avvinghiare l’essere umano… Secondo la Landi in sintesi, i Green Men di Gropina potrebbero rappresentare gli antichi Dei che ci osservano dai boschi e i loro volti, ricoperti dalle fronde, incarnerebbero una sorta di ammonimento per l’uomo cristiano, un dito puntato sui pericoli dai quali sarebbe tenuto ininterrottamente a difendersi.
La Pieve di San Pietro a Gropina si trova a circa 30 km da Arezzo, 55 da Firenze, 60 da Siena… Se deciderete di trascorrere le vostre vacanze in Toscana siamo certi che non rimarrete delusi da questo itinerario oltremodo inusuale… Il Borgo medievale di Loro Ciuffenna inoltre è segnalato tra i Borghi più Belli d’Italia e per le sue stradine tortuose, troverete ottimi ristorantini e osterie, dove fermarvi per pranzo o per un’ottima cena a base di prodotti locali.
Caterina Pomini