Sappiamo che nel lontano Medioevo il Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio fu molto importante, perché costruito nel punto di transito e di confine tra i domini degli Scaligeri, dei Gonzaga e dei Visconti; quello che invece non possiamo affermare con certezza è se il castello sia realmente frequentato dallo spirito di Andriolo da Parma, un cavaliere arrestato con l’accusa di alto tradimento e giustiziato barbaramente nel Campo di Marte a Verona, nei primi anni del XV secolo… La tradizione popolare racconta infatti che nelle notti di tempesta o di plenilunio, lo spettro del cavaliere ritorni a Valeggio per cercare la sua spada, la sola che possa garantirgli la pace dell’anima e il recupero della propria dignità, probabilmente murata nell’antichissima torre rotonda.
Cesare Farinelli, un appassionato studioso di storia locale, ne è convinto. Partendo dalla tradizione orale di cui sopra, egli si è messo a scavare nei meandri della storia veronese in cerca di conferme e, scorrendo gli annali, nella Cronica della città di Verona di Pier Zagata, ne ha trovata una datata 8 Gennaio 1405: “Fu piglià… Andriolo da Parma Castellan de Valezo, fu menà e atanagià e squartà in Campo Marzo, perché el voleva dar Valezo a Veneziani”… Dunque Andriolo da Parma sarebbe morto di morte violenta e la sua sanguinosa esecuzione sarebbe avvenuta proprio a Verona, nei giorni che precedettero la resa della città alla Serenissima… Ma perché Andriolo fu giustiziato? A quel tempo il veronese era governato dai Carraresi, i Signori di Padova, che tentavano con ogni mezzo di conquistare la città scaligera: forse il cavaliere si rese conto che per i padovani ormai non c’era più speranza e pensò che fosse giunto il momento di cedere la fortezza di Valeggio alla Serenissima, che di lì a poco si sarebbe impossessata di tutta la terraferma veneta; qualcuno lo tradì e così fu condannato a una morte orrenda e gettato nelle acque dell’Adige secondo l’uso dell’epoca.
Ben presto a Valeggio le vicissitudini del cavaliere assunsero i contorni della leggenda e la storia entrò a far parte delle “resaglie” popolari, le favole che i cantastorie recitavano nelle piazze, vagabondando di città in città… Si raccontava quindi e si racconta ancora oggi, che lo spettro di Andriolo torni talvolta a fluttuare, in compagnia delle ombre e nei pressi del vecchio maniero, avvolto dalle nebbie e dai vapori che si levano dal Mincio… C’è chi giura di aver sentito fragori sinistri e grida terrificanti, altri invece raccontano di essersi imbattuti in strane figure, decisamente ultraterrene… La Rocca di Valeggio in ogni caso, dista soltanto 27 chilometri dal vostro hotel a Sirmione
, potreste cogliere l’occasione per visitare la deliziosa e vicina Borghetto e contemporaneamente provare a sincerarvi dell’esistenza di questo spettro inconsolabile…
Caterina Pomini